Nel primo semestre del 2020 sono state 500 le matricole internazionali, da 70 Paesi in tutto il mondo. Ogni anno il Poli organizza la WELCOME WEEK, una settimana di seminari e workshop insieme ai professori e i compagni di corso, anche in collaborazione con le aziende, durante la quale i nuovi studenti imparano anche come “sopravvivere” a Milano.
Nel secondo semestre, nonostante la situazione della pandemia, sono stati moltissimi gli studenti internazionali ad iscriversi al Politecnico di Milano. La Welcome Week, come tutte le altre iniziative è assicurata anche a distanza con una serie di incontri e seminari virtuali.
Come si fa il Cv in Italia? Le aziende mi assumono se parlo solo inglese, vero? Il lavoro me lo trovate voi? Posso fare un tirocinio in azienda al primo anno di corso?
Queste sono solo alcune delle tante domande che gli studenti internazionali pongono quotidianamente al Career Service. Ma il problema vero si pone quando le domande non arrivano affatto!
Sono molti i neolaureati stranieri a non essere pienamente consapevoli delle differenze che intercorrono tra il mercato del lavoro nel proprio Paese di provenienza e l’Italia. E quando danno per scontato di trovarsi un contesto a loro familiare, rischiano di sottovalutare alcune caratteristiche del nostro mercato del lavoro, che possono poi trasformarsi in barriere all’ingresso e mancata inclusione.
Da qui l’importanza di fornire agli studenti stranieri gli elementi chiave per capire come muoversi nel mondo lavorativo italiano con molto anticipo rispetto alla data di laurea. Anzi, il Politecnico di Milano ha deciso di farlo con così tanto anticipo, da invitare un gruppo di aziende a parlare agli studenti internazionali al loro arrivo a Milano, durante la Welcome Week di ateneo.
E così, il 20 febbraio scorso le aziende Baker Hughes e Micron sono venute al Politecnico per incontrare un’aula gremita di nuove matricole internazionali appena arrivate in città, dopo l’introduzione ai servizi di orientamento professionale da parte dell’ufficio Career Service.
“È necessaria la presenza delle aziende a questi incontri per avere dei riscontri concreti e dare un messaggio forte a questi studenti, sia per quanto riguarda le competenze richieste e i comportamenti da adottare nella ricerca del primo lavoro in Italia, sia per far capire che le imprese sono interessate a trattenere i talenti internazionali nel mondo lavorativo italiano.” commenta Francesca Saracino, responsabile del Career Service di ateneo.
Prima dell’incontro in aula, abbiamo parlato con Francesca Deidda di Baker Hughes e Manuela Seminara di Micron, per farci spiegare perché hanno accolto l’invito a partecipare e come le due aziende per le quali lavorano si impegnano a favore della Diversity & Inclusion.
Francesca Deidda, University Relations Italy di Baker Hughes, ci racconta: “Noi di Baker Hughes crediamo nelle diversità e nell’inclusione come fattore chiave per la competitività. I team composti da persone con prospettive ed esperienze diverse generano un maggior numero di idee. Promuovere una forza lavoro diversificata e inclusiva non è solo la cosa giusta da fare, ma è fondamentale per ottenere un vantaggio competitivo. Identificare le opportunità non sfruttate, sviluppare tecnologie innovative e nuovi approcci al business aumenta la nostra competitività. Per fare tutto questo, l’azienda ha stabilito una serie di obiettivi chiari a livello globale e i criteri in termini di performance, cultura, diversità e inclusione con cui i manager vengono misurati e valutati, il tutto monitorato da un Consiglio di Amministrazione Globale D&I”.
“Le iniziative come la welcome week sono molto utili per far conoscere le realtà internazionali agli studenti che vengono a studiare in Italia.” ci ha detto Manuela Seminara, European Academic and Talent Acquisition Manager di Micron: “Abbiamo aderito in quanto interessati a studenti stranieri per i nostri siti in Italia e soprattutto nel mondo. Siamo un’azienda molto attenta alla Diversity&Inclusion. Il Politecnico di Milano rappresenta un partner strategico capace di supportare una pipeline internazionale su tutti i nostri siti nel mondo. L’obiettivo è quello di presentare un mercato del lavoro sempre più globalizzato.”
Dopo la chiacchierata siamo andati a sbirciare dentro l’aula per sentire cosa dicevano agli studenti internazionali.
Francesca: “Mi raccomando, concentratevi sugli studi, ma non dimenticatevi di coltivare le soft skills, poiché sono ricercate tanto quanto le competenze tecniche. Questo vale per tutti, e in particolare per gli studenti stranieri, che hanno bisogno di costruirsi una rete sociale e professionale nel paese d’arrivo. È fondamentale investire tempo per imparare l’italiano, perché la lingua aiuterà a rafforzare la vostra capacità di muovervi nella comunità e rappresenterà un’ulteriore abilità da inserire nel cv.”
Manuela: “Siamo interessati a capire quali siano i vostri punti di forza e le vostre peculiarità, noi cerchiamo delle competenze specifiche: i «Micron Behaviour (soft skills)». Per soft skills si intendono quella serie di competenze trasversali, come capacità comportamentali e relazionali (team working o problem solving), che nel mondo lavorativo valgono quanto le competenze tecniche (hard skill).”
Il Politecnico di Milano crede nella multiculturalità come valore formativo fondamentale per gli studenti e per tutta la comunità politecnica.
La Welcome Week si svolge due l’anno, a settembre e a febbraio e fa parte di una serie di iniziative dell’ateneo volte all’intergrazione degli studenti internazionali e delle diversità che essi portano con sé.
Il 51% dei laureati magistrali internazionali del Politecnico di Milano...
Zhupeng è uno studente di Ingegneria e ha fondato la...
Tra le nazionalità più rappresentate ci sono Cina, Iran, India...
Il progetto "Buddy" è l'iniziativa del Politecnico di Milano per...
Nel primo semestre del 2020 sono state 500 le matricole...